Ancona

Prima di raggiungere la località di Portonovo, da dove avrà inizio il nostro cammino, non possiamo mancare di visitare la città di Ancona.
Protesa verso il mare, la città sorge su un promontorio a forma di gomito piegato, che protegge il più ampio porto naturale dell’Adriatico centrale. I Greci di Siracusa, che fondarono la città nel 387 a.C., notarono la forma di questo promontorio e per questo motivo chiamarono la nuova città Ἀγκών, ‘Ankón, che in greco significa gomito. L’origine greca di Ancona è ricordata dall’appellativo con la quale è conosciuta: la “città dorica”. Città d’arte ricca di monumenti e con 2.400 anni di storia, è uno dei principali centri economici della regione, oltre che suo principale centro urbano per dimensioni e popolazione.

I luoghi e i monumenti più rappresentativi sono inseriti in un contesto naturale dominato dal promontorio collinare sul quale sorge la città; ciò permette di ammirare dalle piazze e dalle strade spettacoli naturali inconsueti in analoghi luoghi urbani: strapiombi affacciati sulle spiagge, il sorgere e il tramontare del sole e della luna sul mare, le onde delle burrasche. I monumenti più significativi della città non a caso sorgono nei luoghi più significativi del suo promontorio: il Duomo proprio al suo vertice, l’Anfiteatro romano, l’Arco di Traiano e il Lazzaretto, un centro di quarantena del XVIII secolo su un’isola artificiale pentagonale sulle banchine del porto. Il Faro vecchio e la Cittadella sulle sommità di colline a picco sul mare e il Monumento ai Caduti nel luogo in cui la vallata centrale della città sbocca sulla costa alta.

Santa Maria di Portonovo

Il Cammino che ci condurrà ad attraversare tutta la penisola, dal mare Adriatico fino al Tirreno, inizia presso la chiesetta benedettina di Santa Maria, sotto l’imponente parete calcarea del monte Conero. Santa Maria si trova in prossimità della splendida spiaggia di Portonovo,
Questo gioiellino dell’architettura romanica sorge su un piccolo rialzo roccioso proteso nel mare, sotto l’imponente parete calcarea del monte Conero. Natura e architettura vi si fondono in modo mirabile, dando origine a un complesso armonioso perfettamente integrato nell’ambiente circostante. La chiesa di Santa Maria faceva parte di un monastero benedettino che durante il Medioevo ebbe particolare influenza nell’area marchigiana, abbandonato nel 1320 a seguito di una frana staccatasi dal monte Conero.
Caduta in disuso per molti secoli, la chiesetta è stata recentemente recuperata dal Fondo per l’ambiente italiano, che da poco l’ha resa visitabile. Vi fa allusione Dante nella Divina commedia, in relazione a un probabile soggiorno di San Pier Damiani: “In quel loco fu’ io Pier Damiano, e Pietro Peccator fu’ ne la casa di Nostra Donna in sul lito adriano” (Paradiso, Canto XXI).
Messa domenicale: ore 9.30 (periodo estivo).
Per informazioni sugli orari di apertura: https://www.italianostra-ancona.org/informazioni-giorni-e-orari-di-visita/